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SALUTE E SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO

Giuseppina ha lavorato per quindici anni nella stessa fabbrica, quasi ogni giorno allo stesso macchinario e per la maggior parte del tempo in una routine lavorativa, che consisteva nel prelevare dal cassone dei grezzi un pezzo, posizionarlo per la lavorazione, riprenderlo dopo la finitura, posizionarlo nel cassone dei finiti... e così via.

Lei è contenta di lavorare in quell’azienda, di avere un posto fisso, di svolgere bene le mansioni cui è chiamata, insomma da Giuseppina emerge un’immagine concreta e positiva del suo lavoro quotidiano.

Qualcosa però non ha funzionato!

I continui piegamenti del busto per prelevare e poi posizionare i pezzi nei cassoni, del peso anche di 5kg, causano (o aggravano) una discopatia, che degenera nel corso del rapporto di lavoro in ernia discale.

Dopo aver deciso di sottoporsi ad erniectomia, Giuseppina trascorre una convalescenza di alcuni mesi e la situazione di salute è decisamente migliorata e può tornare al lavoro. Dopo appena un mese, però, la dipendente riceve la seguente formale comunicazione dall’azienda: “Con la presente siamo a comunicarle che non è stata ritenuta idonea alle mansioni sino ad ora svolte".

Giuseppina, allora, decide di rivolgersi ad un avvocato e questi a me che, come Consulente Tecnico di Parte (CTP), ho l'incarico di ricostruire la microdinamica della storia di Giuseppina e quindi di aiutarla. Le rituali osservazioni come Ingegnere Forense per conto della lavoratrice sono improntate a chiarire un aspetto basilare...

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